Another Milan is possible !
Il blog EXPOveri vuole proporsi come luogo di discussione per lo sviluppo di progetti rivolti all'area della grave emarginazione sociale nella città di Milano, in previsione dell'Expo 2015.
L'iniziativa è promossa da SOS Stazione Centrale, centro di aiuto della Fondazione Exodus, attivo nello scalo milanese dal 1990.
Il blog si propone di raccogliere attraverso studi, recensioni e suggerimenti, idee e proposte per combattere la grave esclusione sociale.
L'auspicio è che tale lavoro di comunicazione e progettazione possa contribuire a migliorare le condizioni di vita di chi sta peggio.
L'Expo si presenta come un'occasione per riflettere e migliorare il volto di una città non fatta solo di moda, grattacieli e sicurezza, ma attenta anche ai problemi di chi vive ai margini.
Promozione di iniziative culturali che abbiano come obiettivi la sensibilizzazione della cittadinanza verso i problemi dell’esclusione sociale. Il lavoro culturale sui temi del disagio favorisce la comunicazione e riduce il distacco fra le diverse componenti della società, in funzione della prevenzione dei fenomeni di ostilità e di discriminazione.
1 commento:
Leggevo recentemente una ricerca nella quale si indicava un reddito di 1200 euro mensili come soglia di povertà per un nucleo familiare italiano. La sensazione di impoverimento generale è a mio avviso sotto gli occhi di tutti. Stabilire una distanza con chi ti sta dietro nella scala sociale sembra diventato un obbligo. Tenersi lontani dai disagi altrui è un po' come esorcizzare il fatto che a noi non possono succedere. Questo può portare alla chiusura, al rifiuto di accettare condizioni di vita diverse, ad allontanarsi da quello spettro che, chi lo sa, potrebbe capitare anche a noi: vuoi la perdita della casa, del lavoro, una malattia. Ci si deve allontanare da chi sta peggio per arroccarsi in difesa ed anche chi meglio di tutti potrebbe comprendere il senso ed il significato della solidarietà, si trova a condividere di più il bisogno di sicurezza e di difesa di ciò che ha.
Ciao Elisa
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